GRUMENTUM (PZ), Tempio Italico

 
           
LOCALITA'
PROV.
Contrada
data
T.U.
satelliti
Grumento Nova
PZ
Grumentum
1/mag/05

09.40

7
         
Oggetto:
Santuario e tempio di Ercole o forse Arpocrate
 
Acqua:
Fiume Agri
       
LatitudineN LongitudineE  
EPE
datazione 
almm
h.z

azimut

40°17,015
15°54,324
 
5
incerta
605
310°
40.283583° 15.905400°              
               
Cultura/e Lucani, poi Romani             
               
Rilievi effettuati da : Franco Ruggieri UAN-FISA-SIA  

     
Rita Napolitano UAN          
  Annalisa Virgili FISA          
  Massimo Caroelli FISA          
                 
Ricerche bibliografiche Antonella Carpi UAN            
                 

Relazione generale di Massimo Caroelli su FISA : http://it.narkive.com/2005/5/2/1037438-1-5-2005-mappatura-catalogazione-templi-sanniti-destinazione-basilicata-grumento.html

La città romana di Grumentum presenta uno sviluppo longitudinale pseudo-ippodameo con un asse viario centrale e assi minori ad esso paralleli ai lati. L'abitato inoltre si sviluppa su di un appena accennato pianoro che tuttavia ne delimita i confini longitudinali e ne costituisce una "fortificazione" naturale. Alla fine del decumanus si sviluppa l'area del foro che più delle insulae testimonia la sussistenza abitativa dal III secolo a.C. fino alla tarda età imperiale (fine IV sec. d.C. ) Il centro abitato presenta nella parte alta (longitudinalmente contrapposta all'area del foro) una ricca e importante domus che viene ritenuta appartenente alla famiglia degli Stasii e che presenta una pars rustica, oltre a botteghe nel frontestrada abbellite da un portico colonnato, mentre la parte interna presenta nel primo e nel secondo tablinum un pavimento a mosaico bianco-nero con motivi c.d. orientalizzanti. Proprio tra la domus e l'adiacente teatro si trova il basamento di un tempio di tipo italico con scalinata e ara antistante che ha un azimuth di 132° e un ingombro dell'orizzonte di 4°.

Per quanto riguarda l'ampia area archeologica della città romana di Grumentum devo però aggiungere a titolo puramente personale che l'intera area è interessata da vasti interventi di .... di...... r..... RICOSTRUZIONE....
Sgomento iniziale a parte, quando ho visto intorno i suddetti interventi di ricostruzione, ho subito cercato le cause della scelta di un tale modus operandi che in genere sono l'instabilità o comunque il degrado delle murature e\o degli alzati o in ogni caso un rischio strutturale acclarato: ho infatti constatato dalle poche realtà originali superstiti che in effetti NESSUNO DEGLI ....ehm .....DEGLI intreventi di ricostruzione era stato eseguito per una immediata necessità di consolidamento ma bensì nell'ambito della generale e CRITICABILISSIMA ricostruzione delle evidenze maggiori (teatro e alcuni muri perimetrali nell'area del foro) in piena controtendenza alle più generalmente e largamente accettate tendenze interpretative del restauro architettonico in ambito romano.....

Dei templi presenti in zona, solo il tempio A (di tipo italico) presenta le caratteristiche utili alla nostra ricerca. Tuttavia viene fatto risalire al II sec. d.C., probabilmente a causa degli ampi rifacimenti romani. Ma il sito dovrebbe essere stato frequentato dai Lucani sin dal V-IV sec. a.C.
Infatti:  
" … A questa fase di espansione, compresa fra il V ed il IV sec. a.C., si fa risalire l'edificazione di alcuni importanti centri fortificati, situati sui rilievi e a guardia dei fondivalle, come Serra di Vaglio, Torretta di Pietragalla, Civita di Tricarico, Monte La Croccia, Torre di Satriano, Pomarico e, molto probabilmente, Grumentum. "
da "BREVE STORIA DELLA BASILICATA" di Palma Fuccella
Comunque anche il tempio B presenta un azimut analogo: 130°.  
   
Le foto caratterizzate da un asterisco rosso * sono ingrandibili con un clik
   
Panoramica della zona, in fondo è visibile il fiume
* Accesso agli scavi
Un ospite abituale dei siti archeologici.
Tempio A, vista di fronte.
* Tempio A, vista di tre quarti
* Pausa tecnica
* L' orizzonte del Tempio A, secondo il suo orientamento
L' orizzonte opposto
Uno scorcio del parco archeologico
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