PIETRABBONDANTE (IS), due templi

           
LOCALITA'
PROV.
Contrada
data
T.U.
satelliti
Pietrabbondante
IS
Calcatello

30-ott-05

10.50

10
               
Oggetto:
Due templi e un teatro
     
Acqua:
sorgente
             
Latitudine.N Longitudine E
EPE
 
datazione 
 
almm
h.z

azimut magn.

azim.GE
41.740488°
14.387836°
4m
Tempio A

150 a.C. ~

 
960

1

123°

117°

     
Tempio B

91-89 a.C. ~

 
960
1
116°
119°
         
     
Cultura/e
  Sanniti Pentri          
Tipologia
 2 templi sanniti e un teatro  Tempio B a 3 celle      
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Rilievi effettuati da :

Franco Ruggieri

UAN-FISA

 30-10-05  17-04-05  07-07-02
Rita Napolitano UAN  30-10-05  17-04-05  
    Massimo Caroelli FISA-UAN  30-10-05  17-04-05  
    Annalisa Virgili FISA  30-10-05  17-04-05  
    Patrizia Ventola UAN   30-10-05    
    Maria Figini UAN  30-10-05    
    Maurizio Fagnola  *  30-10-05    
    Numerosi componenti di FISA, in occasione del V. Convegno   
   
Note:
Azimut del solstizio invernale intorno al 150 a.C.: ~ 122°. Il tempio A, prostilo, tetrastilo, in antis, su podio, presenta un orientamento compatibile con il luogo dove sorge il sole al solstizio d'inverno.
  Una fontana si trova sulla strada asfaltata di accesso al parco archeologico, un centinaio di metri a monte dei templi.
 
Nella seconda metà del IV secolo a.C. certamente i Sanniti già frequentavano un luogo di culto ubicato nell'attuale località Calcatello, sul pendio meridionale del Monte Saraceno, lungo un'antico tracciato viario. Appartengono alla prima fase del santuario pochi resti nei quali si riconosce l'area sacra dove, secondo un noto racconto liviano, durante le guerre contro Roma del IV secolo a.C., i guerrieri sanniti appartenenti ad un corpo scelto, prestarono un giuramento di dedizione fino alla morte. Appare così già definito il carattere che connoterà il santuario lungo tutta la sua storia, quello cioè di essere il luogo sacro proprio dell'esercito sannitico, dove venivano offerte le decime dei bottini o gli ex-voto personali dei guerrieri.
Nel III secolo si realizzò una sistemazione monumentale dell'area: è la fase del tempio ionico, del quale restano solo pochi elementi, utilizzati più tardi come materiale da costruzione: fu distrutto in un radicale sconvolgimento dell'area, attribuito all'esercito di Annibale, che aveva trascorso l'inverno del 217 a.C., precedente la battaglia di Canne, accampato nel Sannio, saccheggiandone il territorio.
Nel secolo successivo si pose mano ad una nuova sistemazione dell'area con la costruzione del Tempio A, curata direttamente dagli organi dello stato. L'iniziativa di maggiore impegno fu però la realizzazione del complesso teatro-tempio B, tra gli ultimi decenni del II e i primi anni del I secolo a.C. Esso è il frutto della progettazione unitaria di un architetto anonimo che creò un insieme di grande suggestione scenografica, dove convivono, integrandosi, elementi mutuati da diverse tradizioni culturali, latina, italica, campana.
Dopo la guerra civile e la conseguente sconfitta di Mario che i Sanniti avevano sostenuto, il santuario venne confiscato ed assegnato a privati di parte sillana; gli edifici non subirono distruzioni violente, ma un progressivo e definitivo abbandono. Nel III-IV secolo, i porticati accolsero varie sepolture, a conferma della totale cessazione di qualunque forma di vita nell'ambito dell'antico santuario.
Testo tratto da un cartello della Soprintendenza, presente nell'area antistante il Teatro.
 
Le immagini segnate con un asterisco rosso (*) sono ingrandibili
Tempio A, la fronte [fotoFR]
Tempio A, lato sud-ovest [foto FR]
Tempio A, la fronte [foto FR] (*) Massimo, Patrizia e Rita
Area antistante il Teatro     (*) [foto FR]
Pianta generale dell'aerea archeologica (da www.sanniti.info)
Tempio B e Teatro, ipotesi riscostruttiva
L' orizzonte del Tempio B  (*)    [foto FR]
Tempio B, lato SW del podio [foto FR]
    Teatro,Tempio B e Monte Saraceno [foto FR] (*)
     
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