Rossano di Vaglio (PZ)
Santuario di Mefite      
ultimo aggiornamento:
24-Giu-2020 14:45
           

LOCALITA'
PROV.
Contrada
data
T.U.
satelliti
Vaglio
PZ
Macchia di Rossano

01/05/05

14,29

6
              
Oggetto:
Santuario di Mefite
    
Acqua:
sorgente
             
Latitudine.N Longitudine E
EPE
datazione
almm
h.z

azimut

azimut

azimut

40° 41,460' 15° 56,858'
7m
 metà del IV Sec. a.C.
795
132°
125°
140°
40.691000°  15.947633°  
 
 2° (GE)
diretto ?
G.E.
fonte
     
Cultura/e Lucani, poi Romani   
         
Tipologia Santuario con fontane alimentate da una sorgente      
           
Rilievi effettuati da: Franco Ruggieri

UAN-FISA

     
Rita Napolitano UAN      
  Massimo Caroelli  FISA        
  Annalisa Virgili FISA        
_________________ il Presidente della Pro-Loco di Rossano di Vaglio e un suo collaboratore.    
  _________________          
 
fonte dell'immagine e approfondimenti
Relazione generale di Massimo Caroelli su FISA (free.it.scienza.archeologia) del 01/05/05 
La peculiarità del sito di Rossano che ci ha colpito al primo impatto è stata l'assenza di un vero edificio templare all'interno dell'area sacra: ad una analisi più approfondita il sito sarebbe da collocarsi nella tipologia del "témenos" ossia quello che con termine greco si definisce recinto sacro: la peculiarità di questo insediamento è appunto la presenza in posizione centrale all'interno dell'area sacra delle sostruzini di una grande ara probabilmente ad alzato ligneo (quindi oggi perduto) che occupa buona parte del recinto ed è circondato da dei canali aperti che canalizzavano l'acqua della sorgente, che sgorgava appunto direttamente nell'area sacra, con un andamento simmetrico a cono rispetto all'asse longitudinale dell'altare.     Il sito è poi degno di grande nota, lo hanno studiato D. ADAMESTEANU e LEJEUNE , "Il santuario di Macchia di Rossano di Vaglio" in <<Mem. Lincei>> S. VII, XVI, Fasc. 2:  MCMLXXVIII, in cui si legge: "Il santuario sannitico di Rufrae , [......], non mostra soluzione di continuità tranne per il periodo corrispondente alla guerra annibalica ,[......].Sorte simile sembra aver avuto, in territorio il santuario della dea Mefitis di Rossano del Vaglio, sorto nel IV sec. a.C. e frequentato fino al I sec d.C." anche perché appunto presenta una continuità d'uso quasi ininterrotta fino al I sec d.C. con la conseguente e interessantissima stratificazione di interventi come quello greco caratterizzato dalla monumentalizzazione dell'accesso all'area sacra e dalla distinzione delle diverse funzioni d'uso dei vari ambienti che lo caratterizzano." Anche l'intervento romano presenta interessanti peculiarità alla cui descrizione però andrebbe premessa una cosa: l'intera estensione del témenos è stata interessata da un fenomeno importante di dilavamento dell'intero pianoro su cui insiste l'area sacra che ha letteralmente invertito la pendenza, o meglio il piano, di inclinazione della zona annullando tra l'altro l'effetto scenografico dei suddetti sgorghi di acqua di sorgente fatti confluire nei canali aperti che attraversano tuttora l'area sacra: il motivo di tale scoscendimento è dovuto all'interruzione dell'irregimentazione di suddetta sorgente dopo l'abbandono del sito nel I sec d.C.: osservando però in dettaglio il muro in opera poligonale di epoca romana, caratterizzato da blocchi squadrati di roccia tufacea, era visibile, a fronte di una apparente solidarietà del basolato originario (dalla pendenza marcatamente degradante) con il suddetto muro invece in posizione perfettamente verticale, lateralmente un cuneo di sottofondazione che correva lungo tutta la   base del muro e che annullava perfettamente l'inclinazione del piano d'appoggio. La cosa che desta sospetti è che  a fronte di questo invece le altre murature presenti e perfettamente in situ seguivano esattamente la inclinazione del piano originario con evidente distorsione delle verticali dei muri in accordo con il fenomeno di cambio di pendenza sopra citato. Questo genera tre possibili conseguenze :ipotesi A) che il muro non sia in situ ma riposizionato nei suoi blocchi costitutivi con un intervento che annulli la pendenza; ipotesi B) che il muro sia in situ ma non sia romano in quanto il fenomeno di cambiamento dell'orografia dovrebbe essere avvenuto dopo l'abbandono del sito; ipotesi C) che il fenomeno di cambiamento dell'orografia NON sia avvenuto in età successiva all'abbandono del sito ma in un età il cui "terminus ante quem" è l'intervento sul sito di età romana.

(post su FISA)

Il grande altare traverso, da sud-ovest

Il grande altare, da nord-ovest

 
 

Panoramica da sud-ovest
Particolari, da sud-ovest
 
L'accesso all'area sacra, visto dall'interno
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